Dr. Salvatore Taglialatela

Ricostruzione del Seno

Secondo le ultime stime epidemiologiche, il carcinoma della mammella è in aumento. Grazie alle tecniche mammografiche ed ecografiche moderne siamo in grado di diagnosticare in fase precoce molte di queste neoplasie, 1- 2 anni prima che si manifestino come noduli palpabili all’autopalpazione.
Le tecniche di resezione tumorale conservative hanno oggi un ruolo sempre più importante, consentendo di non deturpare l’aspetto delle mammelle.
Tumori aggressivi e di grandi dimensioni, tutttavia, necessitano di un approccio chirurgico più radicale con asportazione completa della mammella. Oggi è possibile preservare la cute  e/o il complesso areola capezzolo della mammella grazie alle mastectomie skin sparing e nipple sparing. Le possibilità ricostruttive sono molteplici.

TECNICHE CON PROTESI/ESPANSORE

E’ possibile infatti posizionare un espansore in sede sottomuscolare e successivamente sostiturlo con una protesi definitiva. Questa opzione, la più comunemente impiegata in Italia e nel mondo non richiede particolari difficoltà tecniche e i risultati immediati sono soddisfacenti. Numerosi studi e dati clinici hanno ampiamente dimostrato perñ di quanta sia alta la percentuale di complicazioni legate a questa tecnica. Le pazienti con carcinoma della mammella infatti, sono spesso sottoposte a radioterapia, la quale col tempo determina effetti deleteri sull’impianto comportando quella che viene chiamata contrattura capsulare di alto grado. L’impianto mammario può deformarsi, dislocarsi e rompersi con conseguenze catastrofiche per l’aspetto della paziente. Anche senza radioterapia le complicanze sono frequenti in quanto viene a mancare il tessutoi ghiandolare, asportato durante la resezione del tuomore che offre una protezione importante alla protesi usata per la ricostruzione.

Cos’è un espansore?

breasUn espansore è un’involucro protesico di silicone che, una volta inserito in una cavita, come quella della mammella in cui è stata effettuata una mastectomia, può essere riempito dall’esterno con soluzione fisiologica. Il riempimento costante permette l’espansione dei tessuti cutanei sovrastanti con “guadagno” di nuova cute che può essere così impiegata per la ricostruzione.

 

TECNICHE BASATE SULL’IMPIEGO DI TESSUTI AUTOLOGHI

I tessuti autologhi offrono numerosi vantaggi, tra cui la possibilità di non utilizzare impianti mammari se non di piccole dimensioni, i quali se coperti da un tessuto ben vascolarizzato come un muscolo, molto difficilmente vanno in contro a contrattura capsulare. Altro vantaggio è quello della possibilità di modellare la mammella ricostruita adeguandola a quella controlaterale. I risultati, comparati al metodo espansore/protesi, sono sono di gran lunga più naturali. La soddisfazione delle pazienti, è maggiore.

I tessuti più utilizzati per la ricostruzione mammaria sono quelli addominale (lembo DIEAP/MS-2 TRAM), del dorso (lembo di Muscolo Gran Dorsale), delle natiche (lembi SGAP e IGAP) e dell’interno coscia (lembo muscolo-cutaneo di gracile TUG). Le tecniche microchirurgiche consentono la possibilità di prelevare tessuti con un proprio apporto di sangue, prelevati quindi con un arteria ed una vena, e trasferirli in una regione ricevente, come in questo caso il torace. Un’arteria e una vena ricevente vengono così preparate e con il microscopio operatorio si effettuano le anastomosi vascolari (unione delle arterie e delle vene) in maniera tale che il tessuto trapiantato sopravviva in quello ricevente.

Si tratta di interventi complessi che richiedono una particolare abilità per il chirurgo e soprattutto un una formazione specialistica in microchirurgia. La durata di questi interventi varia dalle 4 alle 7 ore e possono essere effettuati solo in paziente appropiatamente selezionate. La superiorità delle tecniche autologhe è ampiamente dimostrata e documentata in letteratura scientifica.


Ricostruzione con lembo libero DIEP o MS-2 TRAM

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La mammella viene ricostruita utilizzando tessuto addominale. L’intervento è molto simile a quello di un’addominoplastca estetica in cui pero il tessuto rimosso viene reimpiantato. La cicatrice residua viene solitamente nascosta al di sotto della linea del bikini e l’ombelico viene riposizionato.

 

 


Ricostruzione con lembo libero muscolocutaneo di gracile TUG

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Questo tipo di ricostruzione è indicata in pazienti magre che non hanno tessuto addominale sufficiente per una ricostruzione con lembo DIEP e soprattutto in pazienti con mammelle di piccole dimensioni dove anche una quadrantectomia può portare ad una deformità postchirurgica notevole. Il muscolo gracile è fondamentalmente un muscolo adduttore della coscia e la sua asportazione no determina particolari deficit funzionali. E’ molto utilizzato nella chirurgia della paralisi facciale grazie ad un ramo del nervo otturatore che, prelevato insieme al muscolo, è usato per rianimare il nervo facciale in seguito a paralisi. La cicatrice rsidua viene a cadere nell’interno coscia ed è sovrapponibile a quella di un lifting delle cosce.


Ricostruzione con lembo muscolo cutaneo di gran dorsale

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La perdita di questo muscolo non comporta particolari problemi legati motilità della spalla e dell’arto superiore e la cicatrice dorsale viene nascosta nella cosiddetta bra line, in italiano linea del reggiseno. I muscolo consente di coprire e così una piccola protesi, solitamente a basso profilo e di tipo anatomico, con tessuto altamente vascolarizzato. I risultati sono molto soddisfacenti pel le pazienti e la percentuale di complicanze è bassissima (clicca qui per vedere il video dell’intervento effettuato dal Dr. Salvatore Taglialatela).


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