Dr. Salvatore Taglialatela

Chirurgia dei tumori cutanei e del melanoma

IL CARCINOMA BASOCELLULARE

Il carcinoma basocellulare o basalioma è la più comune neoplasia della pelle. E’ una neoplasia maligna che pur non metastatizzando, può essere localmente molto aggressiva. La sua incidenza è aumentata negli ultimi anni probabilmente anche grazie alla maggiore capacità di diagnosticare la condizione in fase precoce.
L’esposizione cronica alla luce solare è il fattore di rischio principale per lo sviluppo di tale neoplasia. Le aree più colpite infatti sono quelle foto-esposte: il volto, le orecchie, il collo, il cuoio capelluto, le spalle e il dorso. Altri fattori di rischio includono l’esposizione a raggi ultravioletti artificiali (lampade abbronzanti), l’esposizione all’arsenico e gli idrocarburi, le radiazioni ionizzanti (di cui fanno parte i raggi X) e alcune condizioni cliniche quali l’immunodeficienza, lo Xeroderma Pigmentoso e la Sindrome di Gorlin (sindrome caratterizzata da basaliomi multipli, keratocisti odontogene, calcificazioni intracraniche e anomalie delle coste).

Il carcinoma basocellulare può assumere diverse caratteristiche cliniche.


 

CARCINOMA BASOCELLULARE NODULARE

bcc-nodulare
Basalioma nodulare

E’ la forma più comune e si manifesta come un piccolo nodulo con una superficie teleangectasica (ricoperta da fini capillari rossastri). Col tempo si può sviluppare un’ulcerazione centrale con eventuale sanguinamento e formazione di una crosta.

 

 

 

 

CARCINOMA BASOCELLULARE INFILTRANTE

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Basalioma infiltrante (ulcus rodens)

Forma caratterizzata dalla tendenza ad approfondirsi nei piani sottostanti. Presenta spesso da bordi sfumati e dalla presenza di sanguinamento. Tende ad interessare solitamente il volto.

 

 

 

 

 

CARCINOMA BASOCELLULARE SUPERFICIALE

Basalioma superficiale

Il carcinoma basocellulare superficiale è la forma meno aggrssiva. Si manifesta come una chiazza rotondeggiante ed eritematosa con bordi irregolari. Può raggiungere anche i 10-15 cm in diametro se trascurata.

 

 

 

 

 

 

CARCINOMA BASOCELLULARE PIGMENTATO

Basalioma pigmentato
Basalioma pigmentato
Plastica O-Z per la ricostruzione del difetto dopo asportazione chirurgica del tumore
Plastica O-Z per la ricostruzione del difetto dopo asportazione chirurgica del tumore

 

La forma pigmentata è più frequente nei soggetti di carnagione scura. Assume un aspetto nodulare e frequentemente si ulcera. Può essere clinicamente confusa con il melanoma.

 

CARCINOMA BASOCELLULARE PIANO-CICATRIZIALE

Basalioma piano-cicatriziale
Basalioma piano-cicatriziale

Si presento come una placca bianco-giallastra indurita con bordi irregolari e poco definiti e con una superficie atrofica. Questa variante di basalioma è particolarmente aggrssiava potento invadere strutture confinanti come muscolo, vasi e nervi. Per la sua apparente benignità è spesso clinicamente sottovalutato.

Il trattamento del carcinoma basocellulare è chirurgico. Le lesioni di grosse dimensioni possono richiedere una biopsia incisionale (prelievo di solo una parte della lesione che viene mandata all’esame istologico) per la conferma della diagnosi clinica. I margini di escissione comprendenti la cute sana perilesionale variano da 3 a 5 mm.

La crioterapia (azoto liquido) è efficace per le lesioni inferiori a 1,5 cm.

Sebbene la terapia chirurgica sia risolutiva in oltre il 90% dei casi, questo tipo di lesione cancerosa può recidivare. Il controllo clinico periodico (ogni 3-6 mesi per i primi 3 anni) è fondamentale per la diagnosi precoce di ogni forma di recidiva.


 

MELANOMA CUTANEO: COSA C’E’ DA SAPERE?

Tengo molto a scrivere delle righe sul melanoma. Nella mia esperienza clinica ho notato che molto spesso i pazienti non sono adeguatamente informati circa i reali pericoli che si nascondono dietro quello che molti possono definire un semplice nevo e che in realtà così semplice non è. Non voglio creare allarmismi ma è bene essere consapevoli che controllare la propria pelle è importante.

Il melanoma è una neoplasia che deriva dalla trasformazione tumorale maligna del melanocita. Per questo, nonostante in più del 90% dei casi la neoplasia si presenti a livello cutaneo, essa può insorgere ovunque il melanocita sia presente, a livello della pelle, degli occhi, delle mucose, etc. L’incidenza è notevolmente in aumento. Tra i fattori di rischio più importanti ricordiamo la predisposizione genetica, il fenotipo cutaneo (pelle chiara e capelli biondi/rossi) e l’esposizione ai raggi ultravioletti (UV). Un ruolo importante sembrano avere le ustioni solari di primo grado che si hanno durante l’infanzia e l’adolescenza.

Il melanoma può insorgere su cute sana o su di un nevo preesistente. Nei soggetti con la tendenza a sviluppare nevi, ma anche nei casi in cui non sia presente tale tendenza, è necessario notare cambiamenti sostanziali del nevo e rivolgersi così al dermatologo o al chirurgo plastico di fiducia.

Le linee guida per il riconoscimento delle lesioni ad alto rischio fanno riferimento alla regola ABCDE.

A=Asimmetria della lesione

B=Bordi irregolari

C=Variazione del colore

D=Diametro superiore a 6 mm

E=Evoluzione della lesione

Bisogna ricordare inoltre che il 5% dei melanomi viene definito “amelanotico” poiché privo di pigmentazione scura.

Esistono 5 variati di melanoma:

tum

 

*La lentigo maligna è una lesione pigmentata precancerosa a crescita lenta che interessa tipicamente il distretto testa-collo

Il trattamento del melanoma è chirurgico e si avvale di un’ampia escissione e della biopsia del linfonodo sentinella. Questo è il primo linfonodo drenante della via linfatica che, se raggiunto dalle cellule tumorali, sta ad indicare un’estensione della malattia oltre i confini iniziali. Il tumore in questi casi ha dato metastasi linfonodali.

Per essere più chiari, facciamo l’esempio di un melanoma interessante l’arto superiore. Il trattamento chirurgico prevede l’identificazione e l’asportazione del linfonodo sentinella. Questo viene localizzato con tecniche di medicina nucleare che consentono di marcarlo con un radionuclide. Per una lesione interessante la spalla, il primo linfonodo drenante (sentinella) sarà verosimilmente quello dell’ascella omolaterale. Con una sonda in grado di riconoscere la radioattività, durante l’intervento, viene identificato e prelevato il linfonodo in questione che verrà inviato al laboratorio per essere poi esaminato verificando la presenza in esso di cellule metastatiche. Nel caso queste siano presenti, si procede in un secondo momento all’intervento di linfoadenectomia, che prevede l’asportazione del pacchetto di linfonodi presente nella zona interessata.

Il melanoma è una neoplasia maligna e come tale, se non trattata precocemente e in maniera adeguata, può condurre all’exitus.

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