L’intervento quindi consente di correggere difetti quali palpebre superiori cadenti, borse di grasso e occhiaie che rendono lo sguardo affaticato, invecchiando la fisionomia del volto e interferendo talvolta con la vista.
L’eccesso cutaneo a livello delle palpere superiori (blefarocalasi) è una condizione molto comune nella popolazione e si manifesta gradualmente anche in pazienti giovani nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 45 anni. Nella stragrande maggioranza dei casi è presente una contrazione contestuale dei muscolo frontali che rende manifeste le cosideette rughe d’espressione della fronte. Questo è un vero e proprio meccanismo di compenso, in quanto con la contrazione del muscolo si ottiene l’elevazione del sopracciglio con riduzione fittizia dell’eccesso di cute. Per queste ragioni è spesso necessario effettuare congiuntamente all’intervento di blefaroplastica, un lifting del sopracciglio che può essere ottenuto chirurgicamente o mediante l’inuculazione di tossina botulinica.
La blefaroplastica superiore prevede l’asportazione delle cute in eccesso insieme ad una striscetta di muscolo orbicolare. Questo consente il rimodellamento ed il ripristino in taluni casi di una normale piega palpebrale. Attraverrsop delle piccole incisioni nel setto orbitario (membrana presente al di dietro del muscolo orbicolare) è possibile la fuoriuscita delle borsette di grasso che possono così essere coagulate ed asportate.
Nella blefaroplastica inferiore la tecnica è molto simile a quella sopradescritta. E’ importante fare attenzione alla rimozione della cute che deve essere, qualora sia necessaria, il più conservativa possibile per evitare inconvenienti nel postoperatorio, come retrazioni cicatriziali con esposizione della sclera (scleral show e ectropion).
Le cicatrici residui di questo tipo d’interventi sono quasi invisibili, essendo il tessuto palbebrale quello che probabilmente meglio cicatrizza nel corpo umano. Le suture, vengono rimosse dopo 5-7 giorni.
Con la blefaroplastica transcongiuntivale è possibile asportare le borse di grasso dalla palpebra inferiore con un’incisione attraverso la congiuntiva, che è la menbrana mucosa che forma il rivestimento interno delle palpebre. Questa tecnica è mini-invasiva ed è indicato quando è necessario asportare il grasso retrosettale (borse) senza asportazione di cute in eccesso. Contestualmente ed in casi selezionati è possibile associare un sollevamento chirurgico della regione zigomatica che prende il nome di midface lift.
Le complicanze, soprattutto per la blefaro inferiore, possono riguardare problemi di secchezza oculare o iperlacrimazione. Talvolta può presentarsi un’irritazione congiuntivite abbastanza fastidiosa che prende il nome di chemosi. Il trattamento è conservativo. In altre occasioni si possono verificare malposizionamenti della rima palpebrale inferiore che possono risolversi con la riduzione dell’infiammazione locale dovuta all’intervento o possono aver bisogno di una piccola, ulteriore correzione in anestesia locale.
L’intervento viene eseguito in anestesia locale con sedazione ed il recupero è rapido. Possono residuare nei giorni successivi all’intervento delle ecchimosi che scompaiono spontaneamente nel giro di 6-15 giorni.
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